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Cedrospeziato intervista le autrici di Manfrechef

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Cedrospeziato intervista le autrici di Manfrechef

Cedrospeziato: "Manfrechef nasce durante uno dei periodi più brutti della vita sociale mondiale: la pandemia. Come e in che modo avete sviluppato questa idea?"

LUCIA: "Manfrechef nasce a novembre 2020, durante la seconda ondata di pandemia. L’idea è stata di Raffaella, e io l’ho da subito accolta con entusiasmo. Da settimane ci sfidavamo a colpi di forchetta sui social, fino a quando non abbiamo deciso di unire le nostre forze. Mi invia un messaggio su WhatsApp che leggo subito dopo essere uscita dall’università. Dopo due intense ore di Letteratura latina ho pensato che non potesse farmi proposta più allettante.

Era un periodo pesante per tutti, galleggiavamo nell’incertezza costante tra dpcm, e chiusure estemporanee. Avevamo bisogno di uno stimolo in più, di un progetto in cui credere e di un modo per sentirci tutti un po’ meno soli. Manfrechef è nata per gioco, ma noi ci abbiamo creduto sin da subito ed è diventata una bellissima realtà, fatta di incontri, relazioni e collaborazioni, poi si sa, da cosa nasce cosa. Non siamo due cuoche provette, ma due studentesse fuori sede che hanno imparato a cavarsela, e Manfrechef non è una pagina di cucina, o almeno non è solo questo, affronta e sviluppa tanti temi, che riguardano la cucina ma che allo stesso tempo affondano le nostre radici, cemento necessario della nostra identità. Manfrechef è una community, il fil rouge che ci lega alla nostra terra.

Attraverso ricette tipiche, proverbi e modi di dire, approfondiamo tradizioni recondite e semisconosciute; con ricette perlopiù a prova di fuorisede e consigli pratici, circondandoci talvolta di figure professionali, il cui supporto è indispensabile cerchiamo di educare ad un’alimentazione sana e sostenibile, fatta di cibo a km 0, che rispetti la natura e la stagionalità dei prodotti e che aiuti a riscoprire il “gusto” dell’attesa. Progetto ambizioso per una società che definirei dell’“usa e getta”, ma diversamente non ci sarebbe gusto".


Cedrospeziato: "Quali progetti siete riuscite a sviluppare durante questa estate appena trascorsa e cosa vi ha colpito di più nel prendervi parte?"

RAFFAELLA: "L’estate scorsa è stata un momento in cui abbiamo sentito di stare raccogliendo i frutti del lavoro di un anno e mezzo prettamente online. Ci siamo spostate sul campo, perché finalmente l’andamento della pandemia lo permetteva e abbiamo iniziato a definire alcune delle attività che vorremmo continuare a svolgere, in particolare raccontare le realtà sul territorio e non solo. Per questo abbiamo iniziato a fare visita ad alcune delle nostre aziende preferite, come Le mucche di Ros, con cui collaboriamo da tempo. Purtroppo, siamo anche studentesse molto impegnate, per cui continuiamo con i nostri ritmi questa mappatura delle realtà che supportiamo perché condividiamo con loro i valori e lo slancio verso l’innovazione.

Sicuramente l’evento di punta di quest’estate è stata la presentazione del libro “A tavola con Cedrospeziato”, un evento che abbiamo promosso e organizzato e che ci ha permesso di mettere insieme tutti i pezzi del nostro lavoro, ma in un contesto che andasse oltre il digitale. È stata una serata incredibile, e lo è stata soprattutto perché crediamo molto nel progetto del libro e in tutti gli argomenti che ne sono venuti fuori. È stato qualcosa a metà tra la chiacchierata informale e lo spettacolo, un evento che è difficile inserire in una qualunque categoria. E per questo ringrazio di cuore Lucia, che è stata la vera “madre” dell’evento. Infine, ci ha fatto tanto piacere essere premiate all’evento “Corto e cultura”, perché ci ha permesso di entrare a contatto con una realtà culturale ben stabilita sul territorio e di portare il nostro messaggio a un pubblico più ampio, anche fuori dal nostro “target” tradizionale."


Cedrospeziato: "La distanza geografica che spesso si affronta per motivi professionali può secondo voi essere motivo di arricchimento culturale e se opportunamente indirizzata può riuscire a valorizzare il proprio territorio di appartenenza dando nuovo slancio?"

LUCIA: "Viaggiare significa conoscere e confrontarsi, e il confronto è inevitabilmente fonte di arricchimento e motivo di crescita. Io sono di origini pugliesi ma emiliana di adozione ed ho imparato a fare prima le tagliatelle e poi le orecchiette, ecco, la nostra pagina nasce anche con il tentativo di valorizzare il nostro territorio, ma se non ce ne fossimo andate, probabilmente non avremmo mai sentito quest’esigenza. È stata la ghiotta cucina emiliana a far sì che io mi avvicinassi a questo mondo, ero curiosa di assaggiare e replicare tutte le sue leccornie, e avendo la fortuna di vivermi l’Emila Romagna in lungo e in largo, ho avuto modo di sperimentarne tutte le varianti. Per di più, nella mia esperienza da fuorisede, ho incontrato studenti di diverse regioni e diverse parti del continente e di entrare in contatto con la loro cultura. Ora, amici e colleghi conoscono i taralli, le pettole, le ostie ripiene e io ho assaggiato le specialità della loro cucina. Si crea un’osmosi, idee, sapori ed odori si scambiano, continuando a conservare, tuttavia, la propria identità."

RAFFAELLA: "Negli ultimi cinque anni ho vissuto in diverse città e nazioni, tutte intorno all’area mediterranea, oltre ad aver avuto l’opportunità di viaggiare in tutta l’Europa, e questo ha arricchito profondamente non solo la mia storia, ma anche i miei gusti e la mia cucina. Non ho più mangiato un baccalà mantecato come quello di Venezia, né delle crepes come quelle francesi né dell’hummus come quello giordano. Però ho preso questi ricordi culinari e li ho messi in valigia perché desidero fortemente condividerli con la community che si è creata intorno a Manfrechef. Personalmente, ho sempre voluto viaggiare, e ancora adesso vivo in funzione di treni e itinerari più o meno programmati.

Ma la parte più bella è quando costruisco la mia identità mettendo insieme queste esperienze, e sono certa che la stessa cosa capita a chi si muove da Manfredonia verso Roma, Milano, Torino, Bologna, la Germania, il Regno Unito… può essere triste pensare a noi come cervelli in fuga, sradicati dalle nostre realtà e disillusi da una città che non è a misura di giovani. Ma quanto è più bello, invece, pensarci come vettori di nuove idee, sapori, lingue, esperienze, insomma come un grande potenziale? Per questo ci teniamo tanto a raccontare le storie sia di chi parte sia di chi torna e decide di ristabilirsi come persona rinnovata dalle esperienze vissute fuori. Del resto, quando ho lasciato Manfredonia per Roma, molte delle idee e attività che trovo oggi a Manfredonia erano impensabili e spero di riuscire a sorprendermi così per i prossimi cinque, dieci e venti anni."


Cedrospeziato: "Cosa vi augurate di poter realizzare nel prossimo futuro attraverso Manfrechef?"

RAFFAELLA: "Noi non vogliamo diventare una semplice pagina di cucina o di informazione. Quando è nato Manfrechef, sono nate una quantità mostruosa di realtà che sono riuscite a crescere a dismisura con strumenti tecnologici, sponsorizzazioni, collaborazioni. Manfrechef mira piuttosto a costruire una community di persone che si riconoscono anche solo minimamente nei valori e nelle idee che portiamo avanti, e che non si limita al territorio di Manfredonia. Recentemente, una mia ex-coinquilina iraniana mi ha chiesto quando pubblichiamo nuove ricette, da cui lei prende ispirazione. C’è una comunanza nella community di Manfrechef che va ben oltre la città di origine, e noi vogliamo essere lo specchio di questa comunità. Ecco perché non puntiamo a grandi numeri ma a grandi progetti sicuramente.

Siamo due persone creative, e con il vantaggio dell’incredibile costanza di Lucia, riusciamo spesso a raggiungere i nostri obiettivi. Per cui, possiamo dire che abbiamo tante idee per la testa, alcune realizzabili subito, altre nel più lungo termine. Vorremmo continuare a visitare le realtà sul territorio e dare spazio agli e alle esperte con cui collaboriamo da sempre, ma anche a tanti volti nuovi che speriamo di poter incontrare sul cammino. I nostri impegni accademici e professionali non ci permettono di avere quel ritmo che avevamo ai tempi della pandemia, ma speriamo di arrivare, tra due mesi, al secondo compleanno di ManfreChef con la stessa soddisfazione con cui abbiamo trascorso il primo."

LUCIA: "Io e Raffaella siamo due persone ambiziose, siamo in continuo fermento e partoriamo incessantemente idee, ci auguriamo che il tempo ci dia gli strumenti per realizzarli. In pentola bollono nuove collaborazioni, intanto ci impegniamo a portare avanti quelle già in corso con la testata giornalistica de Il Sipontino che ha da subito pubblicato tutte le nostre interviste, la pagina instagram TodoFood e altre realtà locali e a condividere ricette, consigli e rubriche, continuando a restare fedeli ai nostri valori e augurandoci che chi si segue continui ad accogliere i nostri contenuti con lo stesso entusiasmo di sempre."

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