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Un anno con Dea, intervista a Mariangela Cassano

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Un anno con Dea, intervista a Mariangela Cassano

Un motivo valido per restare collegati ai social media è, senza dubbio, quello che rappresenta il nobile e ambito obiettivo di fare davvero rete. Mariangela Cassano è riuscita a centrare questo importante traguardo, a discapito della pandemia in corso e mettendo al bando la tristezza che ne deriva. Mariangela, Founder della community DEA #donnecheammiro, foggiana, per 16 anni a Roma, da due anni vive a Siena ed è esperta nel campo della comunicazione, del networking e delle relazioni pubbliche, oltre che della organizzazione di eventi, con la sua caparbietà e professionalità è riuscita a riunire on line un cospicuo numero di donne e anche uomini, arricchendo facebook, ma non solo, di incontri e confronti di alto profilo culturale e formativo.
 
S: Come nasce e si sviluppa l'idea di una community on line? 
M: Durante il primo lockdown volevo abbattere il muro di paura, solitudine e frustrazione che si stava ergendo sempre più. Ho voluto fortemente dar vita alla community DEA #donnecheammiro perché volevo valorizzare le storie di donne che ogni giorno vivono e lavorano con coraggio, vitalità, determinazione e passione. Donne che rappresentano l’universo femminile e una idea di futuro visionario. L’idea alla base della nostra community è sempre stata quella di creare una rete per condividere e interconnettere le tante donne straordinarie che ci sono in Italia e all’estero, presentando e portando alla luce modelli a cui ispirarsi. Volevamo dar vita a uno spazio di confronto e crescita, una comunità aperta ed inclusiva per agire e reagire insieme. Con il tempo il gruppo è diventato sempre più coinvolgente, offrendo continuamente visioni e suggestioni e possibilità di lavorare in squadra. DEA #donnecheammiro è uno spazio – attualmente solo virtuale – di confronto e ascolto, quotidianamente arricchito di contenuti. Tutti coloro che aderiscono possono sentirsi parte del progetto e giocare un ruolo da protagonista. Il successo di questa iniziativa dipende principalmente dalla partecipazione proattiva delle persone che ne fanno parte. Un gruppo di donne e uomini per le donne, certi che esse sono la migliore risorsa per il futuro del nostro Paese.

S: Quanto possono davvero realizzare le donne insieme facendo gruppo? 
M: Possiamo affermare che in questo anno ciò che è emerso è la forza gentile e indistruttibile delle donne. Un potere che le donne hanno in sé e che viene accresciuto dalla capacità di fare networking per supportarsi vicendevolmente.  La rete - composta anche da uomini che sostengono l’universo femminile – è l’asso nella manica per superare il complesso momento che stiamo vivendo. C’è bisogno di una nuova alleanza, che superi la questione di genere, per collaborare insieme alla realizzazione di un mondo migliore, più equo, più giusto più piacevole da vivere.

S: In un anno complicato per via della pandemia cosa emerge dal dialogo culturale al femminile?
M: Le donne vogliono far sentire la propria voce perché hanno la chiara consapevolezza di valere e di poter apportare miglioramenti nell’intera società. 
 
S: Cosa comporta dare vita ad una community senza dover mai trascurare la realtà quotidiana?
M:  Essere founder e animatrice di una community è molto impegnativo, non lo nego. Tra le dirette facebook, il piano editoriale, la pubblicazione di post e il coinvolgimento dei membri del gruppo, oltre che per gli aspetti grafici che curo personalmente, le ore serali - dopo aver messo a letto i miei figli - sono completamente dedicate alla programmazione di #donnechemamiro. Tuttavia, non mi pesa perché ho tanta voglia di collaborare e condividere, e poi posso contare su ottime capacità organizzative e una rete di soci fondatori che mi sostiene e con me si impegna a realizzare le diverse attività. Questo impegno non è affatto un sacrificio. Il tempo impiegato a scrivere, studiare, leggere e aggiornarmi per le attività del gruppo sono una opportunità eccezionale di crescita. Mi sento completamente appagata da questa straordinaria esperienza umana. Sto vivendo intense emozioni grazie all’autenticità delle persone che con me stanno facendo questo cammino e che hanno aperto le porte del proprio cuore per sviluppare il e potenziare il progetto.

S: Essere donna e condividere esperienze on line è un passaggio veramente utile e può rappresentare il primo passo verso quella libertà che solo la conciliazione vita lavoro può dare?
M: Credo che fornire role model ed esempi di donne a cui ispirarsi sia molto utile, oltre che necessario soprattutto per le più giovani. L’intento delle centinaia di interviste fatte in questo primo anno di vita è stato proprio quello di mostrare donne vere, che hanno con audacia affrontato cambiamenti e difficoltà, e che a lor volta sono state ispirate da altre grandi donne. La linfa vitale di questa community è l’ammirazione intesa proprio come capacità di partecipare alla bellezza dell’altro e lasciarsi affascinare per trovare dentro di sé l’energia per ripartire.
 
S: Perché l’idea del libro?
M: Dalla community è nato il libro autoprodotto e disponibile su Amazon "Donne che creano reti per costruire il futuro” - a cura mia e di Giusi Miccoli. Un primo progetto editoriale che ha coinvolto 30 membri e che racconta le storie di 12 donne del gruppo. I proventi delle vendite sono devoluti alle organizzazioni Save the Children e ActionAid Italia per progetti di empowerment femminile a favore di donne vittime di violenza. Abbiamo scritto un libro manifesto per presentare al vasto pubblico la community e delineare anche il modello di donna DEA: libera, soddisfatta di sè, appassionata, creativa, sognatrice, coraggiosa e instancabile. Le protagoniste delle storie sono donne con background culturali diversi e di differenti età, tutte però accomunate da passione, determinazione e consapevolezza del proprio valore. Le loro storie sono state scritte da uomini e donne della community che hanno sin dalla nascita creduto nel progetto.

Spero che questa iniziativa possa essere foriera di tanti altri sviluppi di Dea e come si usa dire in tali situazioni Ad Majora a Mariangela e alla community di cui orgogliosamente mi onoro di far parte!

 

MARIANGELA CASSANO oltre ad essere Founder di Dea è attualmente responsabile Eventi della Fondazione Symbola. Nel settore della formazione da più di 20 anni, è attualmente docente e consulente del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università Tor Vergata per il Master Oscuai – Organizzazione e Sviluppo del Capitale Umano in ambito internazionale. È socio e membro del Consiglio Direttivo della ong ActionAid Italia.

Links utili: Donnecheammiro.com

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