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Influencer, la carta del marketing

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Influencer, la carta del marketing

Se ne discute sempre e a volte senza cognizione di causa, ma la figura professionale dell'influencer non è un'invenzione squisitamente odierna e trova le sue radici nell'influencer marketing.

La comunicazione aziendale e non si avvale di professionalità, prima nascoste ai più, poi esternate in maniera evidente e rese alla ribalta, ahimè spesso demonizzate grazie anche ad una crescita dell'odio sociale, dovuta a vari fattori culturali ed economici, oltre che sociali.

Un tempo erano i testimonial, coloro che, consapevolmente  per le loro professionalità nel mondo dell'arte o dello spettacolo, della moda, ispiravano i giovanissimi alla ricerca di un ideale da imitare e seguire nella costruzione della propria identità. Oggi la parola testimonial, spesso riconducibile esclusivamente alla pubblicità è limitativa per chi, suo malgrado, riesce a catturare l'attenzione di molti per il proprio ruolo, formazione o più banalmente capacità individuale.

L'azienda di oggi punta ad un marketing più evoluto, che possa aiutarla a crescere economicamente e perchè no, a farla apprezzare per i suoi punti di forza, passando spesso anche per la famosa RSI, (Responsabilità Sociale d'Impresa). Per uscire dall'anonimato e creare engagement con il target di riferimento l'impresa ha necessità di avvalersi di figure nuove e presenti per giungere direttamente al suo pubblico, meglio se con credibilità, creando fiducia e ribadendo un sentimento di appartenenza necessario per fidelizzare i clienti nel tempo.

Essere o diventare Influencer, non significa necessariamente improvvisarsi: ogni professione che si rispetti prevede studio, tenacia e determinazione, ma spesso le stesse aziende non sono in grado di riconoscere facilmente il proprio influencer di riferimento, dando così vita ad una serie di stereotipi che, anzicchè creare fiducia, possono generare diffidenza e alimentare sentimenti negativi nella collettività.

La capacità di influenzare,  già riconosciuta nel mondo della comunicazione e del marketing da tempo immemorabile, deve trovare validità e concretezza in solide basi per non rischiare di trasformare un individuo in personaggio e semplice meteora. Questa capacità nasce con l'uomo: tutti possiamo essere, inconsciamente, influencer, "influenzare" il mercato, tutti siamo parte del mondo commerciale.

Farlo per professione comporta un grande spirito di sacrificio, impegno e tanta davvero tanta preparazione, il risultato è dietro l'angolo e la matematica non è un'opinione.

Così come in ogni mestiere che si rispetti, l'etica e la capacità professionale decretano cosa è giusto da cosa è sbagliato. Chi si improvvisa e sceglie facili scorciatoie (emblematico l'acquisto del numero dei followers su Instagram) non va mai troppo lontano! Al contrario, la fatica e lo studio ed il rispetto per il lavoro conduce a buoni risultati dal lungo termine.

C'è da meditare, imparare e documentarsi per avere cognizione di causa. Sempre.

| Categoria: Comunicare | Tags: influencer, marketing | Visite: (868) | Indietro

 

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