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Oltre l'onda arriva a Bologna

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Oltre l'onda arriva a Bologna

I più grandi Maestri del “Mondo Fluttuante”: Katsushika Hokusai (1760 - 1849) e Utagawa Hiroshige (1797 - 1858) sono ben rappresentati attraverso le loro opere maggiori in una mostra organizzata presso il Museo archeologico civico di Bologna. L’esposizione è intesa come un proseguimento delle iniziative avviate nel 2016 per il 150° anniversario delle relazioni bilaterali Italia-Giappone, una ricorrenza che ha visto il Comune di Bologna protagonista con progetti culturali importanti come le mostre dedicate a Giorgio Morandi a Kobe, Tokyo e Iwate, e MondoMostre Skira impegnato nelle mostre Hokusai, Hiroshige e Utamaro a Palazzo Reale di Milano, Hokusai all’Ara Pacis di Roma, Capolavori di Scultura Buddhista Giapponese alle Scuderie del Quirinale a Roma, fino alla più recente Kuniyoshi. Visionario del Mondo Fluttuante al Museo della Permanente di Milano, per citarne solo alcune.

Capolavori dal Boston Museum of Fine Arts espone, per la prima volta in Italia, una selezione a dir poco favolosa di circa 250 opere provenienti dal Museum of Fine Arts di Boston: la mostra dedicata ad Hokusai e Hiroshige è un vero e proprio progetto di portata maestosa: suddiviso in 6 sezioni tematiche, curato da Rossella Menegazzo con Sarah E. Thompson, con la produzione MondoMostre Skira con Ales S.p.A Arte Lavoro e Servizi in collaborazione con il Museum of Fine Arts di Boston, promosso dal Comune di Bologna | Istituzione Bologna Musei e patrocinato dall’Agenzia per gli Affari Culturali del Giappone, dall’Ambasciata del Giappone in Italia e dall’Università degli Studi di Milano.

Con il Giappone è ormai amore, lo ammetto! Tutta la cultura giapponese ha catturato l'interesse di Cedrospeziato e non ultima, questa importante mostra ne sigilla tutto l'interesse ed il fascino verso una terra, quella d'oriente, ricca di spiritualità e amore per la vita.

Gli anni trenta dell’Ottocento segnarono l’apice della produzione ukiyoe nota come “immagini del Mondo Fluttuante” e in quello stesso periodo furono realizzate alcune delle serie silografiche più importanti a firma dei maestri che si confermarono - qualche decennio più tardi con l’apertura del Paese - come i più grandi nomi dell’arte giapponese in Occidente.

Uno di questi il maestro Hokusai, artista e personalità fuori dalle righe che seppe rappresentare con forza, drammaticità e sinteticità insieme i luoghi e i volti, oltre che il carattere e le credenze della società del suo tempo. Già considerato uno dei più raffinati rappresentanti del filone pittorico dell’ukiyoe, Hokusai seppe interpretare, attraverso le sue silografie policromiche, in modo completamente nuovo il mondo in cui viveva, egli utilizzò linee libere, veloci con un uso sapiente del colore e in particolare del blu di Prussia, da poco importato in Giappone.

Le bellezze paesaggistiche e naturalistiche dell’arcipelago rappresentano i suoi soggetti maggiori compresi gli animali veri o leggendari, fino alla rappresentazione di personaggi famosi e luoghi della tradizione letteraria, oltre al ritratto di seducenti cortigiane dei quartieri di piacere, di famosi attori di kabuki fino alle visioni di mostri e fantasmi raffigurati il più delle volte in maniera assai grottesca.

La serie dedicata alle cascate e ai ponti famosi del Giappone è, senza dubbio, quella di maggior successo e fascino. Con le Trentasei vedute del monte Fuji,  l'artista riuscì ad affermarsi sul mercato delle immagini di paesaggio come immenso maestro. Una delle sue stampe migliori appartenente a questa serie è divenuta con il tempo vera icona imprescindibile dell’arte giapponese: La grande onda presso la costa di Kanagawa.

Osservare questa silografia lascia del tutto incantati.

Un vero talento assoluto, quello del maestro Hokusai, nella composizione grafica.

L'immagine che vede protagonista il monte Fuji piccolo e in lontananza come fosse inghiottito dall’immensa onda in primo piano che si alza sfaldandosi in bianca schiuma a unghia di drago, dentro la quale alcune barche di pescatori sono in balia dei flutti è una raffigurazione della natura dalla forza violenta in rapporto all’uomo.

Un' immagine che racconta sacralità e al tempo stesso commuove lo spettatore che l'osserva!

Dall'altra parte della mostra c'è Hiroshige, artista più giovane che divenne altra icona della pittura ukiyoe poco dopo l’uscita delle Trentasei vedute del monte Fuji del maestro grazie a una serie, nello stesso formato orizzontale, che illustrava la grande via che collegava Edo (l’antico nome di Tokyo) a Kyoto.

Cinquantatre stazioni di posta del Tokaido, (conosciute come “Hoeido Tokaido” dal nome dell’editore che favorì il suo successo artistico). Hiroshige lavorò ripetutamente su questo stesso soggetto, producendo decine di serie diverse fino agli anni cinquanta.

Rinominato “maestro della pioggia e della neve”, Hiroshige riuscì a descrivere attarverso le sue opere in maniera straordinaria e sensoriale ogni minimo dettaglio degli agenti atmosferici più usuali come la pioggia, la neve, le raffiche di vento.

Una meravigliosa dedizione al lavoro gli fruttò centinaia di dipinti su rotolo oltre che silografie policrome che lo portarono a sperimentare in questo campo diversi formati di foglio fino ad approdare a quello verticale sfruttando al massimo ogni potenzialità grafica, a partire dagli anni cinquanta.

Nuove tecniche stilistiche al limite dell'illusorio ottico portano  Hiroshige a cercare nuovi espedienti per imporsi sul mercato con un soggetto classico, il monte Fuji e segnato dalla fama del maestro. Egli riesce a sfruttare il formato verticale e cita, in qualche modo, la Grande onda di Hokusai nella veduta Il mare di Satta nella provincia di Suruga (1858) e ancora nella veduta di Awa.

I gorghi di Naruto, parte della serie Illustrazioni di luoghi celebri delle sessanta e oltre province del 1855. Ma l’espressione massima delle novità grafiche introdotte da Hiroshige la possiamo trovare nel suo capolavoro finale, interrotto dalla morte nel 1858, Cento vedute di luoghi celebri di Edo, che chiude anche il percorso di visita.

Una mostra davvero unica e interessante, una vera venerazione per i paesaggi rappresentati e la natura, i soggetti utiizzati e i simboli ad essi associati, i pesci, gli uccelli, il mare... Niente è lasciato al caso, bensì si unisce e si reinterpreta come i fiori e gli esseri umani presi e raffiguranti come fossero tutti protagonisti in una danza dove lo sceneggiatore è il divino.

Passaggi di arte e natura che si complementano e che non possono che avvicinare chiunque gli si avvicini in un amore, quello per l'arte della vita. Un vero scambio di battute tra passato e presente, storia e leggenda che rivivono nel soggetto della carpa che risale il fiume, trasformandosi in un dragone o nel fiore simbolo indiscusso di vera femminilità, tradizione e novità s'incontrano e si sposano in ogni istante.

A corredo della mostra, tanta letteratura giapponese e artigianato prezioso, come lo sono le famose bambole giapponesi Kokeshi, ricavate dal legno pregiato e simbolo di portafortuna e prosperità.

La mostra Oltre l'onda sarà visitabile a Bologna fino al 3 marzo 2019!

Un vortice di Giappone che non potrà far altro che sedurvi; così come è riuscito a sedurre Cedrospeziato.

Buona arte!

| Categoria: Eventi e recensioni, Una finestra sul mondo | Tags: oltre l'onda, bologna, museo archeologico civico, hokusai, hiroshige | Visite: (1004) | Indietro

 

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