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Cedrospeziato vi racconta Dalì

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Cedrospeziato vi racconta Dalì

E' in una bella giornata di sole che a Bologna si respira l'arte di Dalì. Un nuovo ed entusiasmante percorso sensoriale è quello previsto per la mostra Dalì Experience presso Palazzo Belloni, ubicato nel centro storico bolognese e noto anche come casa Cantelli.

Una vera esperienza culturale innovativa, “diffusa” e immersiva per Cedrospeziato e per tutti coloro che avranno occasione di visitare la mostra presente a Bologna fino a maggio 2017.

Sono circa 200 le opere provenienti dalla Collezione di Beniamino Levi, una delle più ricche documentazioni della storia artistica di Dalì, protagoniste di un percorso interattivo e multimediale, che invita il visitatore ad un’esperienza assai coinvolgente e partecipativa.

Sono 22 le sculture museali e 10 le opere in vetro realizzate alla fine degli anni ’60 in collaborazione con la famosa cristalleria Daum di Nancy, 12 Gold objects, 139 opere grafiche tratte da 11 libri illustrati e 4 sculture monumentali posizionate in punti strategici del centro storico.

Come sempre Bologna sa accogliere l'arte in modo singolare e totalmente immersivo creando sapientemente ad hoc dei percorsi anche di carattere gastronomico: alcuni tra i più prestigiosi forni di Bologna a partire proprio dall'inizio della mostra dedicata al grande artista, ogni martedì e sabato, metteranno in vendita a € 0,45 l’uno, la forma di pane che riprende la forma del famoso “baffo” stilizzato di Salvador Dalí è denominato  Il Pane di Dalí.

L' iniziativa nasce dalla collaborazione tra l’Associazione Panificatori di Bologna e Provincia, la locale Confcommercio Ascom, Il Resto del Carlino e gli organizzatori della mostra Dalí Experience e vuole rappresentare un’eccentrica promozione con l’obiettivo di valorizzare anche la qualità del pane artigianale interpretato in una veste più “artistica”.

Il percorso organizzato con sapienza e intuito prevede una vera full immersion nella vita di Dalì, dal suo incontro con Freud al simbolismo, passando per la Relatività del tempo, concetto rivisitato più volte da Dalì, attraverso la creazione dei suoi orologi molli, che trae la sua ispirazione anche dal romanzo Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carrol.

Il peculiare tocco pittorico dell'artista fu attribuito all'influenza che ebbero su di lui i maestri del Rinascimento. Nel 1931 realizzò La persistenza della memoria, una delle sue opere più famose. Ma il talento artistico di Dalí trovò espressione in svariati ambiti, tra cui il cinema, la scultura e la fotografia, portandolo a collaborare con artisti di ogni settore, pochi sanno che si prestò anche al cinema con un lavoro interessante, seppur incompiuto, Destino per la Disney. Il film, completato solo nel 2003 da Baker Bloodworth e Roy Disney, contiene immagini surreali di vari personaggi che volano camminano e danzano.

Non tutti sanno della sua liaison con la bella Amanda Tapp, in seguito Amanda Lear, indossatrice inglese di origine cinese. La Lear diventò presto una sua pupilla e la sua musa che in seguito scrisse della loro relazione nella sua biografia autorizzata La mia vita con Dalí (1986).

Una vita turbolenta e ricca di creatività quella del maestro Dalì, designato anche come vero precursore della pop art. Celebre la sua bocca grande sofà dal grande design innovativo per l'epoca di appartenenza.

Curiosa la maschera raffigurante Dante dove inferno, purgatorio e paradiso sembrano voler convivere su un unico volto.

Bellissima opera è l'elefante spaziale dalle lunghe gambe del desiderio.

Dalì sembra voler dire attraverso ogni sua opera che ciascuna verità all'apparenza inscalfibile diventa molle, ambigua, indifesa proprio come il ventre di un mollusco, quindi è soggetta agli attacchi esterni come alle insidie degli insetti e al decadimento dettato dal tempo. Il tempo che diventa relativo in base alla soggettiva interpretazione che fa capo al vissuto di ogni soggetto.

Particolare anche il rapporto che l'artista aveva con il cibo.

Dalì è stato artista di spicco del Surrealismo, movimento che esprime l'io interiore in piena libertà senza l'intervento della ragione. Ed è proprio nel suo testo Confessioni inconfessabili che si evidenzia come la vita era per lui gastronomica, spermatica ed esistenziale, ispirato spesso dai crostacei e dalla loro composizione dentro molle e fuori dura o dalla cottura particolare di alcuni alimenti che ne sprigionavano sapore ed essenza, celebre è il suo bacon fritto, riconducibile alle colazioni fatte durante i suoi soggiorni statunitensi.

Un vero rapporto creativo quello che Dalì poteva vantare con la cucina!

Vari i suoi disegni realizzati per alcune copertine dei menù da ristorante e gli stessi suoi famosissimi orologi molli, pare siano stati dipinti dopo un'ispirazione tratta da una forma di Camembert, formaggio tipico per la sua consistenza molle.

Una mostra che racchiude un'esperienza completa del mondo di Dalì e da cui se ne esce arricchiti con mille spunti da poter commentare e ripercorrere attraverso l'arte e le sue mille sfumature avendo occhi sempre vivi che cercano e osservano la realtà andando oltre l'illusione dell'effimero e comprendendone ogni più nascosto significato proprio come gli occhi di Dalì, simboli di approfondita conoscenza e di surreale vissuto.

 

 

| Categoria: Eventi e recensioni | Tags: Dali, Arte, Pane, Bologna | Visite: (2381) | Indietro

 

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