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Cedrospeziato & la mostra della felicità

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Cedrospeziato & la mostra della felicità

“Zandomeneghi, De Nittis, Renoir. I pittori della felicità”. Teatro d’accoglienza, per quella che è stata più volte ribattezzata come la mostra della felicità, è stata la città di Barletta, che dopo aver omaggiato de Nittis e Tissot, ha ospitato una grande mostra sull’ottocento, presso il Palazzo della Marra.

Questa volta i protagonisti assoluti della mostra, tenutasi d' estate, sono i dipinti di tre importanti artisti che con i loro colori e la loro originale arte hanno saputo arricchire parte della storia dell’arte ottocentesca......

La mostra, curata da Tulliola Sparagli ed Emanuela Angioli, ha visto tra gli altri anche la collaborazione della Soprintendenza PSAE e BAP per le provincia di Foggia, era composta di circa ottanta opere tra dipinti, disegni, pastelli e grafiche di Zandomeneghi, de Nittis e Renoir.

I tre pittori, ribattezzati come “i pittori della felicità”, sono stati protagonisti indiscussi della scena artistica parigina, ciascuno di essi ha saputo mettere in risalto, attraverso il proprio estro, particolari momenti legati alla quotidianità segnandone l’originalità stessa dell’esposizione.

I soggetti pittorici maggiormente rappresentati dai tre grandi artisti sono la campagna, il nudo e non ultima la bellissima Parigi: è, infatti, la Francia il luogo metaforico, culturale e poetico che lega Renoir al pugliese De Nittis e al veneziano Zandomeneghi.

La mostra è sembrata voler essere un progetto alquanto ambizioso: essa si ispirava ad accostamenti suggestivi ed intriganti, nel tornare a proporre ai suoi conterranei De Nittis e nell’accostarlo ad un particolarissimo Renoir, e ad un altro grande artista meno conosciuto dal grande pubblico come Zandomeneghi.

Le opere di Zandomeneghi, seppur vicine ad uno stile come quello dei macchiaioli e dell’impressionisti, hanno saputo descrivere bene il tema principale delle figure, rilegando in un secondo piano quello del paesaggio puro.

Un quadro di Zandomeneghi che sa impressionare davvero per l’intensità della sua figura e per i colori utilizzati è senza dubbio “La lecture” (lettura tra i fiori), si tratta di una tela 46x38cm dipinta con colori ad olio. Del veneziano Zandomeneghi, in verità, molti sono i dipinti ed i pastelli su carta che incantano lo spettatore; ricordiamo “Idylle” (I fidanzati) e “À la campagne” (Nel bosco) che trasportano il pubblico in una dimensione quasi fatata per l’uso dei colori e il tratto artistico assai personale che contraddistingue l’autore.

Renoir ha fatto il suo ingresso a Palazzo della Marra con opere di grande impatto come sono “Pesci”, tela dipinta in maniera maestrale con colori ad olio in grado di riprodurre con precisione le tonalità del pesce fresco posto sulle bancarelle del mercatino, e “Paysage de Cagne” (paesaggio di Cagnes), tela risalente al 1908 messa a disposizione della mostra dalla Fondazione Magnani Rocca di Parma.

In tutte le opere di questi grandi pittori dell’ottocento c’è un elogio del quotidiano, un vero e proprio inno a tutti quegli oggetti che costituiscono un esercizio di bella pittura, di sensibilità cromatica e di indubbio occhio per le sfumature.

Grande attenzione per il nudo femminile elegante e armonioso intriso del fascino della “femme”, donna scelta come musa e regina indiscussa della quotidianità.Così De Nittis prende a dipingere la sua adorata Lèontine senza dimenticare il suo figlio Jaquès, ritratto con tratto assai abile e veritiero.

De Nittis ama ricordare attraverso i suoi dipinti i momenti più spensierati trascorsi in Francia, mentre Renoir non perde occasione di elogiare i fiori, anemoni e rose somiglianti quasi alla pelle delicata di una donna: rosa, rosso e giallo rappresentano un vero trionfo dei colori prediletti dall’artista francese.

Le donne sono tra i soggetti più valorizzati dalla mano dei tre artisti, compagne, fidanzate, amiche e mogli, che con i loro corpi raffigurano il vero centro della visione della vita, sinonimo di fascino e di suggestione, ma soprattutto di felicità sperata e promessa.

Il percorso della mostra si snodava in argomentazioni pittoriche rivelatrici di profonde suggestioni appartenenti ad una stagione che muta e trasforma l’idea della visione culturale del mondo, del reale.

La splendida struttura barocca del Palazzo della Marra, restaurata da poco tempo, è diventata un vero e proprio contenitore d’arte di livello internazionale, e il contesto rivela un fascino innegabile: l’affaccio sul mare, il caffè letterario ed il bookshop elevano la Pinacoteca Giuseppe De Nittis di Barletta, inaugurata in concomitanza con l’apertura della mostra, ai livelli più alti in fatto di fruibilità dell’arte.

Un capitolo, quello dell’arte, che non andrebbe mai trascurato e che comincia a vedere sempre più protagonisti anche in terra di Capitanata; l’avvicinamento di un pubblico piuttosto giovane incoraggia a pensare che non solo al Nord, ma anche dalle nostre parti la cultura dell’arte possa trovare terreno fertile e mietere dolcemente le sue vittime, vittime di un gusto, quello artistico, che non trova eguali.

| Categoria: Una finestra sul mondo | Tags: felicità, de nittis, barletta | Visite: (2330) | Indietro

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