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Cedrospeziato vi racconta la paposcia

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Cedrospeziato vi racconta la paposcia

Molti conoscono le bellezze del gargano e le sue coste bagnate dall'acqua cristallina, ma non tutti sanno che proprio nell'entroterra garganica nascono e si mescolano sapori e odori di tradizioni lontane.

Oggi vi racconterò qualcosa sulla mitica Paposcia di Vico del Gargano...

Considerata vero Pane nostrum di Vico del Gargano, la Paposcia è una focaccia conosciuta anche con il nome di “Pizza Schett”, la cui storia narra che venisse già utilizzata nel XVI secolo e veniva consumata nell'attesa che le pagnotte di pane si cuocessero.

Il pane è sempre stato l’alimento principale del sostentamento dei contadini vichesi, infatti sono famose le pagnotte grandissime da 2 o 5 Kg prodotte qui. Esse dovevano essere sufficienti a sfamare il fabbisogno di tante famiglie numerose che abitavano il paese.

La paposcia, il cui nome deriva dal dialetto "papuscia"e nasce per indicare la cosidetta babbuccia, ciabatta casalinga, nasce dalla necessità di verificare se la temperatura del forno fosse giusta: levato l’impasto usato per le pagnotte di pane, la pasta che rimaneva attaccata alla credenza (in gergo definita la “fazzatura”) veniva raccolta, impastata, allungata con le mani sino a 20 – 30 centimetri, infarinata e posta nel forno per pochi minuti prima delle pagnotte di pane in quanto la tenuta della paposcia alla buona cottura indicava la reale ed ottima riuscita del pane.

Questa striscia di massa poi non veniva buttata, anzi veniva tagliata a metà e condita con un filo d’olio e del buonissimo formaggio locale.

Ideale con del caciocavallo podolico, può essere consumata come antipasto insieme ad una bella insalata di rucola e patate con olive.

Questo piatto tutto garganico è frutto di vecchie e rinomate tradizioni contadine, non a caso lo Slow Food ha deciso di istituire un presidio per salvaguardarla come già realizzato per le arance.

Per prepararla si utilizza farina tipo 0, acqua, sale, olio extra vergine di oliva proveniente da Ulivi Monumentali di Vico del Gargano, un componente essenziale nella lavorazione della pasta e la “cresenza” (lievito naturale che rende morbida la “Paposcia” con molte ore di lievitazione).

La cottura è indicata (con forno a legna di faggio) per almeno 4 minuti con fiamma viva.

Le ottime caratteristiche organolettiche, la totale assenza di grasso e gli studi effettuati hanno confermato la validità come prodotto da consumo quotidiano.

Un ricetta utile che vi propongo è la Paposcia alla vichese: olio d’oliva, rucola, formaggio (cacio ricotta di Vico del Gargano)!

Promuovo l'amore per le tradizioni e la cultura per il consumo di un cibo che sia davvero Slow, ricco di sapore e anche di storia: il lavoro dei nostri avi non vada perso nel tempo.

| Categoria: Cibo e Cultura | Tags: pane, lievitati, puglia | Visite: (1038) | Indietro

 

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